Is Strage turisti in Tunisia
Is: siamo stati noi. Presto chiuse 80 moschee. Renzi: "Uniti contro terrore"
Giro di vite del governo tunisino laico contro i centri di predicazione dell'odio religioso all'indomani della strage di turisti nei resort che si affacciano sul golfo di Hammamet. L'annunciato è stato dato dal premier Habib Essid. Saranno dunque chiuse 80 moschee - al di fuori del controllo dello Stato - per incitamento alla violenza dopo il massacro avvenuto a Sousse, sulla costa, dove un uomo armato ha massacrato 39 persone, la maggioranza turisti stranieri: tra costoro, riferisce il ministero, 8 britannici, un belga e un tedesco.
"Tutte le moschee chiuderanno entro una settimana", ha detto Essid parlando ad una conferenza stampa a Tunisi. Il presidente ha poi detto che alcuni di questi centri di predicazione "continuano a diffondere la loro propaganda e il loro veleno per promuovere il terrorismo".
Proprio sulla nazionalità delle vittime, il premier britannico David Cameronstamani ha detto che il Paese deve prepararsi al fatto che molti dei morti nell'attacco in Tunisia provengono dal Regno Unito. Poi, citato dalla Bbc, Cameron ha aggiunto: "Nel mondo moderno non c'è posto per questi estremisti islamici, li sconfiggeremo. Questi terroristi non riusciranno a imporsi. Per quanto cerchino di dividere le persone in tutto il mondo, riusciranno solo ad unirci con più forza nella nostra determinazione a battere loro e tutto ciò che rappresentano".
Dall'Italia, invece, l'unità di crisi della Farnesina sta continuando il suo lavoro di "verifica" dell'eventuale presenza di italiani tra le persone coinvolte: le ricerche, ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, proseguono "sia nel lugo dell'attentato in Tunisia", sia tramite le "ispezioni di diversi ospedali". Al momento, ha precisato il ministro, "non ci sono feriti italiani". "Il lavoro di identificazione" delle vittime "è condotto dalle autorità tunisine e per ora non abbiamo notizie di vittime italiane. Le verifiche andranno avanti nelle prossime ore".
Negli stessi minuti, intervenendo al 'business forum kazako-italiano', all'auditorium del padiglione Italia di Expo 2015, il premier Matteo Renzi ha dichiarato:"Alla fine di questo Expo daremo il testimone ad Astana. Sono convinto che sarà un grande evento. Il primo motivo di legame con il Kazakistan non è il business, che è comunque molto importante visto che firmiamo accordi per 600 milioni di dollari, ma la condivisione dell'idea di lotta al terrorismo, pace e ascolto culturale. In questo momento c'è bisogno che tutti paesi europei e asiatici combattano contro il terrorismo e che facciano uno sforzo comune per difendere la pace e i valori di rispetto e tolleranza".
I sostenitori dello Stato islamico hanno rivendicato su Twitter la paternità dell'attacco terroristico: la dichiarazione, simile alle altre diffuse precedentemente dall'Is, spiega che "un soldato del Califfato" ha attaccato le "tane della fornicazione, del vizio e dell'apostasia" e questo "malgrado le misure" di sicurezza "rafforzate attorno a queste tane". La maggior parte delle persone uccise, aggiunge, sono per la maggior parte cittadini "di Stati dell'alleanza crociata che combatte lo Stato del Califfato". Pubblicata anche una fotografia del presunto attentatore, il cui nome di battaglia sarebbe Abu Yahya al-Kairouani. L'Is aveva già rivendicato l'altro attentato di venerdì contro una moschea a Kuwait City, che ha fatto almeno 25 vittime. *fonti web