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Smog, record di morti premature in Italia

Nel 2012 ci sono stati 84.400 decessi a causa dell'inquinamento dell’aria, su un totale di 491mila nell’Unione europea. La stima arriva dal rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente. Ad essere colpiti soprattutto bambini e anziani. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «Dati da verficare».

L’Italia è il Paese dell’Unione europea che segna il maggior numero di morti prematuri rispetto alla normale aspettativa di vita a causa dell’inquinamento dell’aria. Un record negativo, il nostro, che emerge nel rapporto “Air quality in Europe 2015” dell’Aea, Agenzia europea dell’ambiente. I dati si riferiscono al 2012 e registrano 84.400 i decessi di questo tipo, su un totale di 491mila in tutta l'Unione europea.

I tre killer. Tre gli agenti sotto accusa, colpevoli di questo primato. Le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono, quello nei bassi strati dell’atmosfera (O3). A questi fattori lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature in Italia. Il bilancio più grave se lo aggiudicano le micropolveri sottili, che provocano 403mila vittime nell’Ue a 28 e 432mila nel complesso dei 40 Paesi europei considerati dallo studio.

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