Sanità, parte il piano per il caldo nelle zone costiere del Veneto
Allarme della Protezione civile. L’assessore Coletto ha attivato il protocollo dal 2 al 4 luglio. Le persone più a rischio sono gli anziani, poi i bambini fino a 4 anni
La Protezione Civile della Regione del Veneto, sulla base delle previsioni contenute nel bollettino del disagio fisico e della qualità dell’aria emesso dall’Arpav, ha dichiarato lo Stato di allarme climatico per disagio fisico per la sola zona Costiera 2 luglio, al 4 luglio. A seguito della dichiarazione, come prevede la procedura sanitaria del Veneto, l’assessore alla Sanità Luca Coletto ha attivato il «Piano Regionale Caldo», che scatta quest’anno per la prima volta, seppur limitatamente alle coste. La prima attivazione, nel 2014, era stata necessaria il 9 giugno. «Si tratta - ricorda Coletto - di una particolare organizzazione in rete che vede collaborare l’emergenza-urgenza, la rete ospedaliera, quella territoriale, l’Arpav, la Protezione Civile e i Servizi Sociali Regionali e degli Enti Locali per rafforzare l’assistenza ed il monitoraggio delle condizioni di salute delle categorie più a rischio di fronte a particolari condizioni di caldo, abbinata ad un peggioramento della qualità dell’aria.
Si tratta ad esempio, di intervenire con priorità nei casi più gravi, ma anche di assistere, dal punto di vista informativo e di contatto, le persone in condizioni più disagiate, come gli anziani, e in generale le persone malate croniche che vivono sole». Il «Piano Caldo» indica la popolazione a maggior rischio negli anziani; bambini da zero a 4 anni; diabetici; ipertesi; in chi soffre di malattie venose; nelle persone non autosufficienti; in chi ha patologie renali e in chi è sottoposto a trattamenti farmacologici particolarmente pesanti. Le condizioni di «disagio» sono calcolate sulla base di un indice specifico denominato «Humidex» che considera, temperatura, tasso di umidità e qualità dell’aria.